RESOCONTO DELLA RIUNIONE DI FEDERMANAGER TOSCANA TENUTASI A FIRENZE IL 3 GIUGNO 2019
“PENALIZZAZIONI SULLE PENSIONI, LE NOSTRE AZIONI DI TUTELA”
Alla riunione realizzata da Federmanager Toscana hanno partecipato:
- Mino Schianchi Presidente Coordinamento Nazionale Gruppi Pensionati Federmanager
- Elio Cerrina Responsabile del Coordinamento Gruppo Seniores di Federmanager Pisa
- Luca Ricci Responsabile del Coordinamento Gruppo Seniores di Federmanager Arezzo
- Tommaso De Masi Responsabile del Coordinamento Gruppo Seniores di Federmanager Lucca
È stata coordinata da Melania Angotta Responsabile del Coordinamento Gruppo Seniores di Federmanager Toscana e membro del Coordinamento Nazionale Gruppi Pensionati Federmanager.
Dopo i saluti e i ringraziamenti di rito, Mino Schianchi ha messo in evidenza che senza gli interventi di Federmanager e CIDA nelle sedi di Governo molto probabilmente oggi avremmo discusso di un’altra legge, quella che avrebbe voluto il ricalcolo con il sistema contributivo delle pensioni sopra i 4.000 euro con effetti retroattivi. Ci troveremmo a batterci contro il provvedimento cosiddetto contributo di solidarietà che sarebbe partito da 90.000 euro lordi e che avrebbe coinvolto 12.000 nostri pensionati.
Grazie all’azione Federmanager/CIDA saranno soltanto circa 2.000 le posizioni di iscritti Federmanager che saranno assoggettate alla riduzione quinquennale alle base della pensione invece delle 12.000 iniziali. Di questo dobbiamo tutti ringraziare i vertici di Federmanager e l’ex Presidente di CIDA Giorgio Ambrogioni.
Ovviamente non è stata una vittoria. È stato un contenimento dei danni. Questi colleghi non saranno abbandonati al loro destino ma la nostra Associazione si farà comunque carico di tutelarli nelle sedi opportune. Non si tratta solo di difendere i principi costituzionali!
Dobbiamo mettere in evidenza la continuità decennale di interventi sospensivi e riduttivi sulla rivalutazione. Provvedimenti che si sono susseguiti come anelli di una catena.
La decisione che è stata presa da CIDA e Federmanager di sostenere alcuni significativi ricorsi pilota indipendentemente dai risultati che potremmo avere è stata condivisa da tutti i partecipanti.
La ragione è evidente: non reagire per le vie giudiziarie apparirebbe come supina acquiescenza rispetto a provvedimenti che sono iniqui e discriminatori:
- Iniqui perché colpiscono un categoria che ha subito provvedimenti riduttivi dei propri trattamenti soprattutto a partire dal 2008;
- Discriminatori perché dinanzi all’esigenza di migliorare i redditi dei più svantaggiati per acquisire risorse si ricorre sempre e solo ai pensionati.
Quindi il Dott. Schianchi ha comunicato lo stato di avanzamento del lavoro delle cause pilota:
Stato di avanzamento.
- Il 18 aprile il Consiglio dei Presidenti CIDA ha deliberato di attivare delle azioni giudiziarie sia avverso la riduzione del trattamento pensionistico (c.d. “taglio alle pensioni d’oro”) sia contro il riconoscimento parziale della perequazione automatica delle pensioni.
- Ai primi di maggio lo stesso Consiglio, dopo aver esaminato le proposte tecnico-economiche presentate da diversi Studi legali, ha affidato l’incarico ad un prestigioso Studio legale che fa capo all’Avvocato Massimo Luciani, noto Costituzionalista.
- A metà maggio il Presidente CIDA insieme ad uno staff tecnico hanno incontrato il prof. Luciani per stabilire l’iter procedurale per le cause pilota e hanno definito quanto segue:
- CIDA attiverà 6 ricorsi di cui 4 presso Tribunali ordinari e 2 presso la Corte dei Conti.
- L’oggetto dei ricorsi riguarderà sia la perequazione che i tagli.
Il Dott. Schianchi ci ha fornito una tabella che evidenzia l’evoluzione delle fasce di rivalutazione delle pensioni che troverete in allegato.
Tuttavia è stato messo in evidenza che le iniziative sul piano giudiziario sono necessarie ma sicuramente non fermeranno gli attacchi contro i pensionati. Nelle parole del Dr. Schianchi: “È necessario mettere in evidenza che i “privilegi” di cui si parla e che vengono contestati dovranno essere messi in relazione col lavoro svolto e le responsabilità dei Manager nelle imprese pubbliche e private. I privilegi che vengono contestati sono indipendenti dalla valutazione del lavoro svolto, dalle responsabilità e dai ruoli svolti nello Stato e nelle imprese pubbliche e private. Non si considera che dietro queste pensioni possano esserci anni di lavoro, responsabilità, impegno, merito; e tanti contributi previdenziali versati. Stiamo parlando di pensionati che fanno parte di quel 4,36% di contribuenti che mantengono il 46% della restante popolazione. Stiamo parlando di chi ha affrontato, da posti di alta responsabilità, le numerose crisi economiche che hanno attraversato il Paese; di chi ha fatto ogni sforzo, in ogni circostanza, perché da quelle crisi se ne uscisse fuori a beneficio dalla collettività nazionale. Dopo tutto questo, la Dirigenza si trova ora impallinata da accuse infamanti che ne ledono la dignità personale. Sono state inutili e senza effetto le dimostrazioni che tutto questo non è vero. A niente è valso spiegare che sono l’evasione fiscale e la frode previdenziale la cancrena che erode il nostro sistema sociale.”
Alla fine del suo intervento, si è aperto un ampio dibattito da cui è emersa la richiesta ai vertici di Federmanager da parte dei Soci non solo di investire le risorse dell’Associazione per le cause pilota ma anche per attivare una importante campagna di comunicazione onde ribadire quanto sopra evidenziato e che al momento non è stato correttamente recepito dalla opinione pubblica.
Pertanto seguirà, a cura del Comitato, una nota che sintetizzerà le proposte emerse dai Soci da presentare ai vertici di Federmanager per loro opportuna valutazione.